Medusa e le altre figure femminili di provenienza greca nel 9° canto dell' Inferno dantesco

Postgraduate Thesis uoadl:2896553 365 Read counter

Unit:
Ελληνορωμαϊκές - Ελληνοϊταλικές Σπουδές: Λογοτεχνία, Ιστορία και Πολιτισμός
Library of the School of Philosophy
Deposit date:
2020-02-03
Year:
2020
Author:
Priniotaki Eirini
Supervisors info:
1) Θέμου Άννα, Αναπληρώτρια Καθηγήτρια, Τμήμα Ιταλικής Γλώσσας και Φιλολογίας, ΕΚΠΑ
2) Ζώρας Γεράσιμος, Καθηγητής, Τμήμα Ιταλικής Γλώσσας και Φιλολογίας, ΕΚΠΑ
3) Τσόλκας Ιωάννης, Καθηγητής, Τμήμα Ιταλικής Γλώσσας και Φιλολογίας, ΕΚΠΑ
Original Title:
Η Μέδουσα και οι λοιπές θηλυκές μορφές ελληνικής προέλευσης στο 9ο άσμα της Κόλασης του Δάντη
Languages:
Greek
Translated title:
Medusa e le altre figure femminili di provenienza greca nel 9° canto dell' Inferno dantesco
Summary:
Nella presente tesi sono state studiate le figure femminili di provenienza greca e i motivi della loro presenza o della loro citazione nel nono canto dell’Inferno di Dante Alighieri. Sono ancora stati analizzati i motivi per i quali il poeta le “ha poste” in questo determinato luogo. In più sono state paragonate alle loro rispettive versioni greche e latine. Si tratta di Eritone, delle tre Furie, di Proserpina e di Medusa. Tra le quattro, Dante vede con i propri occhi solamente le tre Furie.
Il nono canto costituisce un momento decisivo per la riuscita del viaggio di Dante nell’oscuro regno dell’inferno. Viene analizzato il momento del tentativo di Dante e di Virgilio di entrare nella città di Dite. Prima del loro ingresso Dante dà l’occasione a Virgilio di parlare di una Maga tessala, Eritone. Di lei si credeva che avesse il potere di riportare le anime dei morti nel loro corpo, al fine di trarre da loro informazioni per il futuro. Probabilmente Dante conosceva informazioni su Eritone dall’Opera Pharsalia di Lucano, ma anche dall’Eneide di Virgilio. Ancora è stato osservato che la convinzione che i morti potessero prevedere il futuro si trova già in Omero.
Sopra la porta di Dite si trovano le tre Furie, che irritate chiamano Medusa che venga ad impietrire Dante. Loro funzionano come simboli della violenza e dell’ira, dell’omicidio, del rimorso e della coscienza umana. Le Furie sono caratterizzate come serve di Proserpina. In questo modo Dante si riferisce alla regina dell’Aldilà, alla quale però non dà una sede precisa, in quanto la sua presenza nell’inferno si contrapporrebbe al sentimento religioso del lettore medievale. Perciò si limita ad un riferimento mitologico.
Tutte queste figure predispongono il lettore per l’eventuale arrivo di Medusa, l’unica che potrebbe interrompere il viaggio di Dante. Medusa ha nell’Inferno il ruolo del custode di Dite, da dove cominciano ad essere puniti i peccati più gravi. Probabilmente funziona come simbolo della superbia, dell’obiezione religiosa, dell’eresia, delle passioni terrene, dell’immobilità e del razionalismo.
In genere è stato rilevato che le figure femminili vengono presentate più irritate e più agitate di quelle maschili. Le loro passioni e le loro emozioni sembrano dominarle.
Main subject category:
Language – Literature
Keywords:
Medusa, Furie, Inferno, Dante, 9° canto, Proserpina
Index:
Yes
Number of index pages:
1
Contains images:
Yes
Number of references:
80
Number of pages:
68
Διπλωματική_20191218-Τελική Έκδοση.pdf (2 MB) Open in new window